Lasciare il posto in banca è da pazzi
Nel 2015 ho dovuto dire ai miei genitori che mi licenziavo dalla banca per andare a fare il promotore finanziario. Quel posto in banca se lo era conquistato mia zia nel ‘44, poi lo aveva lasciato a mio padre e, in un certo senso, in seguito era diventato mio.
Tuttavia dopo 22 anni, 3 banche e non so quante filiali ero stanco. Non trovavo prospettive e, per dirla tutta mi annoiavo un po’. Mi sentivo soffocare tra le mura di una filiale che avevo avviato io sei anni prima.
Cosa poteva riservarmi il futuro?
Le rogne di un’altra filiale mal gestita da qualcun altro? Non ne avevo voglia. I ruoli di coordinamento negli uffici di sede? Pochi e ben presidiati dagli accondiscendenti rampolli dei capi. Nessuna speranza.
Ero direttore di banca da 10 anni. Avevo visto spogliare il ruolo di ogni possibile autonomia, esclusa quella di potersi tenere per sé tutte le rogne. Non c’era un solo motivo serio per restare, tranne lo stipendio da quadro direttivo, ormai senza chanches dello scatto a dirigente.
Solo un pazzo potrebbe buttare via un posto fisso ben remunerato, per lo più con un ruolo prestigioso come quello di direttore. E perché poi? Solo per noia o mancanza di prospettive in un lavoro piatto e grigio fatto ogni giorno dentro le quattro mura di una filiale.
Per fare cosa poi?
Per essere libero di trovarsi clienti da seguire e assisterli nella gestione del loro patrimonio.
Per vedere che con maggiore impegno ottieni più clienti e vedi aumentare la tua fattura. Per merito, quindi, senza aspettare quello scatto di qualche decina di euro che non arriva, se non come elemosina dopo la farsa di un accordo sindacale nazionale.
Per decidere di avviare iniziative per avere nuovi clienti senza aspettare che arrivi la campagna commerciale che spacca, fornita con entusiasmo dall’azienda.
Per poter concordare il prezzo del tuo servizio al cliente senza andare in deroga al megadirettore per 2 euro di sconto.
Per scegliere di lavorare da casa, dall’ufficio o dal mare senza che questo impatti nella relazione col tuo cliente.
Per decidere da solo quale budget del tuo fatturato destinare allo sviluppo ed al marketing, senza fare domande in carta bollata per dare l’obolo alla parrocchia (con striscione in oratorio ben in vista, s’intende).
Solo un pazzo potrebbe farlo.
Perché lasciare il posto in banca è da pazzi.
Come quelli che non si rassegnano agli esuberi e ai tagli di filiale, e che hanno acquistato il mio libro.
Se vuoi lo trovi qui:
CONSULENTE FINANZIARIO IN 12 MESI
Come fare carriera senza filiale anche se parti da zero.
Scopri il metodo per avviare la professione che sta sostituendo il lavoro in banca cominciando subito col piede giusto, evitando gli errori più comuni.
Dario Coloru
Padre di Pietro e Carlo, appassionato di digital e tecnologia, sopportato dall’analogica Irene, sono Consulente Finanziario, seleziono e coordino Consulenti Finanziari.
Dopo aver postato 150 video su Facebook e YouTube ho deciso di avere un posto mio dove continuare a dire quel che penso su economia, finanza, lavoro e futuro.