Come funziona il fondo pensione
Ecco perché è importante attivarlo appena possibile.
Il fondo pensione è il pilastro principale di supporto e di integrazione della pensione che – speriamo – percepiremo dall’INPS o da altre casse previdenziali di categoria.
Proprio per l’importanza che riveste le norme che lo regolano sono molto precise ed identiche per tutti quelli oggi presenti sul mercato. Il suo diffondersi è di interesse collettivo poiché consentirà allo Stato di non dover essere gravato in futuro da costi di mantenimento di persone anziane non economicamente sufficienti.
Ecco perché è importante che le regole siano stabili e che valgano per tutti quelli che decidono di aderire. Si parla di tutele per l’aderente.
Ma quali sono le regole del fondo pensione?
In sostanza il fondo pensione devi vederlo come un contenitore nel quale mettere ogni anno risorse che devi destinare a quando uscirai dal ciclo lavorativo.
C’è totale libertà nei versamenti. Decidi quanto e quando e puoi anche decidere di non versare per un determinato periodo. Puoi destinare al fondo la quota del TFR se sei un lavoratore dipendente, sottraendolo quindi ad eventuali futuri problemi dell’azienda in cui lavori.
Se sei dipendente molto probabilmente hai accesso ad un fondo di categoria – si dice fondo chiuso, cioè riservato solo a chi lavora in quel settore – che normalmente impegna la tua azienda a contribuire anch’essa con un versamento annuale a suo carico. È una cosa in più che non tutti conoscono e che molte aziende cercano di non pubblicizzare.
Se sei un lavoratore autonomo puoi scegliere tra i molteplici fondi aperti che trovi sul mercato, proposti da banche e compagnie di assicurazione.
Vantaggi e vincoli
Proprio per la logica di cui ho scritto all’inizio di questo articolo devi pensare che lo Stato ti incentiva e si tutela allo stesso tempo: ti dà tanti vantaggi, ma mette diversi paletti o vincoli.
Il principale è che questi soldi li devi usare per integrare la tua pensione di domani, quindi non puoi prenderteli indietro quando vuoi.
Ma andiamo con ordine. I vantaggi sono soprattutto di natura fiscale, perché la cifra che destini ogni anno al fondo pensione la puoi dedurre dall’imponibile fino ad un massimo di 5.165 euro. Questo significa che riduci l’ammontare lordo guadagnato in quell’anno e, fatta la dichiarazione dei redditi, ti viene restituita la quota di tasse (IRPEF) che hai pagato o che dovresti pagare.
A seconda del tuo reddito ecco quanto paghi oggi nel 2019 di tasse IRPEF nei vari scaglioni:
A questo vantaggio si aggiunge la tassazione che pagherai quando potrai riscattare il fondo, che è agevolata e varia dal 15% al 9% a seconda degli anni di permanenza nel fondo.
Ecco perché è importante aprire il prima possibile la posizione individuale, perché si maturano prima i requisiti al di là se ogni anno si è versato o meno soldi nel fondo pensione.
È possibile aprire il fondo pensione anche ai figli minori (la detrazione è a vantaggio del genitore). Oltre che a consigliare questa cosa (l’ho fatto per i miei due figli), dico che è anche un ottimo e intelligente regalo che possono fare i nonni invece del vecchio libretto postale.
Le finestre di uscita
Il vincolo di scopo, ovvero non potersi riprendere i soldi fino alla pensione, vede alcune eccezioni che possono essere utili nel corso della vita della famiglia.
Per i primi 8 anni dall’adesione al fondo non è possibile toccare i soldi (quindi prima si comincia e meglio è). Successivamente è possibile chiedere delle anticipazioni in questi casi:
- Fino al 30% del maturato senza motivazioni documentate;
- Fino al 75% del maturato per acquisto di prima casa per se stessi o per i figli;
- Fino al 100% dopo 24 mesi dalla perdita del lavoro;
- Fino al 100% per cambio di categoria lavorativa;
- Fino al 100% per gravi problemi di salute documentati.
In tutti questi casi la tassazione è forfettaria al 23%.
Come vengono gestiti i soldi?
Tutti i fondi pensione presenti sul mercato prevedono di norma 4 diversi profili di investimento con rischio crescente, che sono anche utilizzabili insieme con percentuali stabilite dall’aderente al fondo:
- Profilo garantito
- Profilo obbligazionario
- Profilo bilanciato tra obbligazioni ed azioni
- Profilo azionario
Più anni si hanno davanti, meglio è puntare su profili aggressivi che danno maggior risultato nel lungo periodo. Con l’avvicinarsi all’età pensionabile è consigliato invece spostarsi verso il profilo prudente per consolidare il risultato raggiunto.
Se non si è soddisfatti della gestione si può chiedere il trasferimento ad un altro fondo pensione. In questo caso non si perdono i diritti acquisiti poiché rimane registrata e valida la data di prima adesione alla previdenza complementare.
Cosa succede quando si va in pensione?
Quando si è maturato il diritto all’assegno di pensione si può riscattare il fondo pensione o in forma di rendita fissa o in forma mista (50% rendita e 50% capitale).
Al di là dei tanti numeri di dettaglio, sai bene che la pensione non ti basterà a mantenere lo stesso tenore reddituale di oggi. Questo è un ottimo strumento per fare qualcosa e colmare quella differenza.
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Dario Coloru
Padre di Pietro e Carlo, appassionato di digital e tecnologia, sopportato dall’analogica Irene, sono Consulente Finanziario, seleziono e coordino Consulenti Finanziari.
Dopo aver postato 150 video su Facebook e YouTube ho deciso di avere un posto mio dove continuare a dire quel che penso su economia, finanza, lavoro e futuro.