Patrimoniale in arrivo? C’è già da 10 anni.
Stiamo pagando una patrimoniale occulta senza saperlo.
Un tempo il capitale anche se non era garantito era una garanzia. Tu prestavi i tuoi soldi allo Stato e alle banche, comprando le loro obbligazioni. Sapevi che le Istituzioni ti avrebbero sempre restituito i soldi più qualcosa per il disturbo. Anche se li prestavi per poco tempo, per pochi mesi se non settimane, qualcuno ti dava qualcosa. Erano Istituzioni, diamine!
Se proprio eri un po’ snob o allergico anche a queste semplici e volgari transazioni finanziarie potevi comprarti una casa in più, in città o in un luogo di villeggiatura. Tanto anche se non la sfruttavi per andarci a trascorrere qualche settimana durante l’anno o se la lasciavi sfitta poco cambiava: il valore di quella casa era destinato a salire, quasi fosse un diritto acquisito.
Poi è arrivata la crisi. E niente è più stato come prima. Per salvarci nel 2008 le banche centrali decisero di invaderci con una montagna di liquidità, cioè hanno generato nuovo capitale. Perché hanno iniziato a farlo? Perché hanno ritenuto che, se in giro ci sono un sacco di soldi, tu li prendi (a volte a costo zero) e vai a spenderli o ad investirli. E l’economia riparte.
In realtà noi cittadini non ci abbiamo capito più niente al punto che abbiamo deciso di non spendere. Quindi i capitali che avevamo ce li siamo tenuti per stare tranquilli in questi 10 anni di crisi permanente. A proposito possibile che siamo sempre in crisi? Mah.
Poi sono arrivati i capitali generati artificialmente dalle banche centrali, prima la FED negli Stati Uniti, a seguire il Giappone e poi la BCE con il Quantitative Easing. Questi soldi per la verità sono arrivati a pochi, spesso a chi non ne aveva bisogno. Molti di questi pochi, proprio perché non ne avevano bisogno, non li hanno immessi nell’economia reale, ma nella finanza. Hanno in sostanza comprato titoli.
La prima parte di questo decennio di crisi ha dato risultati a chi ha avuto la forza di investire sui mercati, nonostante appunto la crisi. Chi si è affacciato dopo, dal 2014 in poi intendo, non ha trovato invece quel che si aspettava: un poco di rendimento.
Adesso le banche centrali stanno ritirando la liquidità immessa. Perchè lo fanno? Perché l’economia reale va bene. Non siamo più in crisi. Questa è la prima buona notizia. Adesso il capitale fittizio in sostanza viene ritirato. E ritira che ti ritiro si porta via anche un po’ dei nostri capitali, un po’ dei nostri risparmi.
La crisi prima si è presa il rendimento, adesso vuole un po’ del capitale
Alla fine le banche centrali hanno salvato il sistema e rimesso in moto le economie principali del mondo, chi più e chi meno. Abbiamo scoperto sulla nostra pelle che quel denaro inventato alla fine non era finto. Sarebbe troppo bello, anche se ci abbiamo creduto tutti. Quel denaro era tremendamente vero. I soldi usati per uscire da 10 anni di crisi ora lo sappiamo: sono i nostri.
- Nulla si crea,
- nulla si distrugge,
- tutto si trasforma.
Non sono stati creati soldi nuovi e non si è distrutta la crisi. I nostri soldi, gli unici veri, sono stati trasformati in medicina per uscire dalla crisi. Il mondo ora è salvo e, dobbiamo dirlo, questa è stata una specie di imposta patrimoniale globale. Una grande tassa occulta che non è stata annunciata e che, temo, non verrà mai ammessa da nessuno.
Ora però si torna alla normalità, niente più liquidità dalle banche centrali, niente più mercato falsato da soldi falsi e da tassi artificiosamente tenuti in negativo.
Ora i soldi finti non ci sono più.
Ora rimangono solo i capitali veri, quelli dei risparmi dei cittadini. Un po’ malandati per la verità. Ma adesso la scena è tutta loro, e chi li vuole dovrà tornare a remunerarli.
E questa, ovvero il ritorno del rendimento, è la seconda buona notizia, la più importante.
Dario Coloru
Padre di Pietro e Carlo, appassionato di digital e tecnologia, sopportato dall’analogica Irene, sono Consulente Finanziario, seleziono e coordino Consulenti Finanziari.
Dopo aver postato 150 video su Facebook e YouTube ho deciso di avere un posto mio dove continuare a dire quel che penso su economia, finanza, lavoro e futuro.