Quanta liquidità tenere sul conto corrente
Il saldo del conto corrente nella home page dell’app della banca o stampato sullo scontrino del bancomat ci dà, a seconda dei casi, ansia o conforto.
Ecco perché avere un saldo bello corposo ci fa stare sereni. Quando io o altri ti chiediamo di investirli fai resistenza, perché quei soldi “potrebbero” servire.
In realtà non ti servono. O meglio, te ne servono meno della metà anche considerando il “non si sa mai”.
Parliamo di questo maledetto “non si sa mai”. È uno dei più grandi alibi e dei più potenti freni alla crescita della ricchezza personale, familiare e nazionale.
Il pagamento di contenuti premi assicurativi consente di escludere tutti i rischi più comuni che possono impattare il patrimonio.
Ma si sa, gli italiani sono un popolo di santi e navigatori, ma cronicamente sotto-assicurati.
La vera liquidità che si dovrebbe mantenere sul conto corrente è quella che serve per le spese correnti dei prossimi 12 mesi. Nulla di più.
In ogni caso utilizzare strumenti di investimento a breve termine per remunerare la liquidità è sempre meglio di lasciarli in conto.
Ricordati che ognuno di noi combatte ogni giorno una battaglia, quella per conservare il potere d’acquisto che viene eroso dall’inflazione.
Eppure non di rado sento persone che, pur in possesso di ingenti disponibilità, hanno come unica preoccupazione quella di suddividerla tra diversi conti in diverse banche attenti a non superare i 100.000 euro per ogni conto.
Perché lo fanno? Perché hanno il timore che le banche falliscano o che fallisca l’Italia.
Però fanno affidamento sulla garanzia che lo Stato Italiano riconosce appunto fino a 100.000 euro per conto, anzi per essere più precisi per ogni intestatario del conto corrente.
Mi chiedo come potrà mai essere che lo Stato che fallisce (se fallisce il sistema bancario è la stessa cosa) possa rimborsarli.
Immaginiamo un’Italia che fa la fine dell’Argentina o del Venezuela e noi tutti che andiamo a chiederle indietro i soldi. Secondo te dove li va a prendere?
Garantisce senza in realtà poterlo fare. Lo dico e mi auguro che nessuno lo debba mai sperimentare.
Inoltre questo comportamento, dettato dalla paura di un evento che ha una probabilità molto bassa di verificarsi, espone al rischio di una patrimoniale.
Evento tutto sommato con probabilità più alta, che troverebbe nei soldi sui conti correnti una delle più facili strade di prelievo forzoso.
Per concludere parlo anche di opportunità.
Ci sono casi in cui avere un po’ di liquidità in eccesso può essere utile, ma sempre nell’ottica dell’investitore attivo, non del depositante passivo.
È il caso degli storni dei mercati finanziari, quando avere un po’ di liquidità per comprare a prezzi di saldo si rivelerà certamente un buon affare.
Quando i mercati torneranno a salire (come sempre avviene) potremo realizzare il guadagno e ripristinare il nostro amato e personalissimo livello di liquidità.
Oggi, nel 2019, sono quasi 1.500 i miliardi di euro che giacciono fermi (morti mi piace definirli) sui conti correnti senza produrre ricchezza per nessuno, anzi perdendo di valore per effetto dell’inflazione che (dati 2018) è bassa ma comunque dell’1,6%.
Puoi stare fermo perché non si sa mai, ma là fuori il mondo corre e cresce e tu puoi farne parte.
Parlane con il tuo consulente di fiducia.
Dario Coloru
Padre di Pietro e Carlo, appassionato di digital e tecnologia, sopportato dall'analogica Irene, sono Consulente Finanziario, seleziono e coordino Consulenti Finanziari.
Dopo aver postato 150 video su Facebook e YouTube ho deciso di avere un posto mio dove continuare a dire quel che penso su economia, finanza, lavoro e futuro.